mercoledì 23 luglio 2008

Barberino di Mugello indagati sindaco e vicesindaco

Italia dei Valori Coordinamento Area Mugello Vicchio, 23 Luglio 2008

Gli avvisi di garanzia nei confronti del Sindaco di Barberino Luchi, del suo vice Lotti e dell’architetto Pinarelli, capo dell’ufficio tecnico del comune, per il reato ipotizzato di abuso d’ufficio ripropongono con la forza dell’evidenza la questione morale che, dai tempi di Tangentopoli, non solo non si è esaurita ma addirittura pare intensificarsi, come testimonia il caso recente della regione Abruzzo.

Questa volta colpisce particolarmente il fatto che si tratti di mugellani, persone conosciute che da anni esercitano cariche pubbliche e sulle quali, tramite il voto, i cittadini di Barberino hanno riposto la loro fiducia. L’attuale Sindaco è infatti alla seconda legislatura ed è stato amministratore del Comune fin dal 1980; il suo vice Lotti, già assessore e vicesindaco nella precedente Giunta, è anche funzionario della Commissione Consiliare agricoltura, foreste, caccia, pesca e bonifica nella Regione Toscana. Pur consapevoli che un avviso di garanzia non costituisce di per sé una prova di colpevolezza, non si può tuttavia fare a meno di rilevare la gravità di una vicenda che getta discredito sulle istituzioni e che non può non avere ripercussioni politiche.
Il Coordinamento del Mugello dell’Italia dei Valori, coerente con l’ispirazione del suo programma politico, pur auspicando che i vertici dell’Amministrazione possano produrre prove a discarico e dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati, ritiene tuttavia urgente che, in un fran-gente così delicato della vita del comune, gli indagati Luchi e Lotti avvertano la responsabilità politica e istituzionale della necessità di rassegnare le dimissioni dai rispettivi incarichi fino a che non sarà fatta piena luce sull’intera vicenda.
L’Italia dei Valori giudica assolutamente inopportuna la permanenza sulla scena politica locale di persone su cui grava il sospetto di un reato particolar-mente odioso per chi governa la cosa pubblica.

Chiede pertanto a tutte le forze politiche, prima fra tutte quella del PD i cui esponenti sono indagati, di esprimere una ferma condanna di ogni forma di corruzione, di clientelismo e di malaffare e di esprimere piena fiducia nella Magistratura, nella fattispecie nel pm De Gregorio che sta conducendo le indagini.

Esprime altresì solidarietà ai cittadini di Barberino, in particolare a quelli che hanno promosso le indagini con i loro esposti, dimostrando fattivamente che la democrazia deve essere partecipata e che la legalità è un bene supremo da difendere.

Il coordinatore Area Mugello
Pietro Tagliaferri

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se la magistratura avrà la possibilità e il coraggio di andare fino in fondo,si arriverà al sodalizio fra politica e mafia che condiziona il paese, a barberino c'è la mano della mafia. Corruzione e soldi sporchi.